Ho trovato molto interessante la parte del video in cui Andrea Moccia (Geopop) spiega qual è la filosofia dietro alla creazione efficac...
Ho trovato molto interessante la parte del video in cui Andrea Moccia (Geopop) spiega qual è la filosofia dietro alla creazione efficace dei contenuti di Geopop e afferma di avercela avuta sempre internamente ma di esserci arrivado dopo 4 anni a descriverla correttamente e la sintetizza così: contenuti utili che fanno imparare qualcosa e che siano inerenti alla quotidianità e/o all'attualità.
Cosa possiamo imparare dal video?
Da “one-man band” a orchestra sinfonica.
All'inizio Geopop era come un concerto in solitaria: Andrea Moccia faceva tutto da solo, dal testo al montaggio, passando per la distribuzione. Una sorta di Leonardo digitale con videocamera al posto del pennello. È in quella fase che ha preso forma l'identità di Geopop: un'idea con le gambe forti e le scarpe comode per camminare lontano.
Poi la scena è cambiata. Da solista a team di 12 persone con ruoli precisi: videomaker, montatori, autori, talent. Una vera e propria orchestra dove ognuno suona il proprio strumento e il risultato è un concerto di contenuti ben diretti.
Come si moltiplica un contenuto? Con intelligenza e formato.
Geopop non ha lasciato che il suo sapere restasse confinato a una sola piattaforma. Ha iniziato con Facebook e YouTube, poi ha fatto un salto quantico verso Instagram e TikTok. A dicembre 2023 è esploso su Instagram come un geyser virale, grazie a una semplice quanto astuta CTA nei primi 30 secondi dei video: un invito gentile a seguire il canale, che ha generato centinaia di migliaia di nuovi follower. Quando si dice: "fai la domanda giusta al momento giusto".
E non si è fermato lì. Geopop ha compreso che ogni piattaforma ha le sue regole e il suo dress code. Su TikTok si va in verticale, su Facebook si preferisce il formato largo, e su Instagram si gioca con proporzioni furbe. Cambia l’abito, resta il messaggio.
Quando un contenuto è anche una casa editrice.
Andrea Moccia e il suo team hanno fatto un passo in più: hanno costruito attorno ai video un intero ecosistema. Il sito geopop.it ospita ogni giorno un flusso costante di nuovi articoli, come un fiume informativo in piena. A questi si aggiungono podcast originali e contenuti audio tratti dai video, così da incontrare il pubblico anche nelle orecchie, oltre che sugli schermi.
Risultato: Geopop non è più solo un canale, è diventato un vero e proprio editore scientifico del nuovo millennio. E senza camici bianchi, si capisce meglio.
Monetizzare con stile: la scienza della diversificazione.
Parliamo di soldini, sì, quelli veri. Geopop ha saputo creare un modello di business a più gambe, come un polpo ben organizzato. Le entrate arrivano da:
- le piattaforme social come Facebook e YouTube,
- il magazine online, con circa 200.000 lettori al giorno,
- i branded content, che rappresentano ormai il 50% delle entrate.
E il merchandising? C'è anche quello, ma con umiltà: tazze e oggetti nati per gioco, come quando regali un souvenir agli amici e poi tutti lo vogliono. Solo che qui, al posto del Colosseo, c’è il logo Geopop.
Branded content? sì, però con filosofia.
Per Andrea Moccia i branded content sono contenuti editoriali a tutti gli effetti. Geopop dice "sì" solo ai partner che portano valore reale al pubblico. Niente marchette, solo collaborazione intelligente. Se il messaggio non arricchisce, Geopop passa la mano. Letteralmente.
Un esempio virtuoso? La collaborazione con Hyundai sulle auto elettriche. Niente spot travestiti da documentari: si è partiti da pregiudizi e difficoltà concrete, per poi arrivare a spiegazioni chiare e accessibili su colonnine, ricariche e sostenibilità. Così si fa educazione, e lo si fa con brio.
Ogni contenuto deve avere una missione (e pure la bussola).
Alla base di tutto c’è una filosofia molto semplice, detta e ripetuta da Andrea Moccia come un mantra: ogni contenuto deve arricchire chi lo guarda. Se non ti lascia qualcosa, non è Geopop.
Il segreto? Spiegare in modo rigoroso e scientifico, senza perdere il gusto della semplicità e magari con una battuta piazzata al momento giusto. Ecco perché anche un tema tecnico come la condensa sui vetri può diventare virale: perché ci riguarda tutti, specialmente nei lunedì mattina nebbiosi.
Visione e lungimiranza: lo sguardo di Moccia sul futuro.
Andrea Moccia non si limita al presente. Guarda avanti e riflette su trend importanti:
- il declino qualitativo di Facebook, che ormai sembra una bacheca di annunci sbiaditi,
- l’Intelligenza Artificiale, che potrebbe cambiare (di nuovo) le regole del gioco,
- Geopop Kids, una linea editoriale dedicata ai più piccoli,
- l’espansione internazionale, perché la divulgazione scientifica non ha confini,
- nuovi modelli di abbonamento e membership, per un rapporto diretto con la community.
Geopop non rincorre le mode, le osserva da lontano con il cannocchiale. E poi decide se vale la pena seguirle, con stile.
Il modello Geopop nella creator economy.
Geopop è la dimostrazione che si può crescere senza perdere l’anima. Da progetto solitario a realtà editoriale strutturata, ha conservato il suo DNA fatto di passione, contenuti di qualità e attenzione verso il pubblico.
Nel panorama della Creator Economy, Geopop è un esempio brillante: ha messo radici solide, ha diversificato con intelligenza e continua a guardare lontano. Non c’è niente di improvvisato: dietro ogni video, ogni articolo e ogni collaborazione, c’è una scelta precisa, una finalità chiara e una gran voglia di condividere conoscenza.
In poche parole: una lezione di marketing travestita da divulgazione.
Personalmente un unico consiglio che mi sento di dare a Moccia ed al team di Geopop è quello di evitare di creare articoli in stile Debunker o Sbufalatori, perché la Storia della Scienza è piena di cantonate clamorose prese da coloro che hanno bollato come false le asserzioni di altri.
Quindi divulgazione si, senza ergersi a paladini depositari della verità, anche perché abbiamo una tradizione culturale di avversione verso questa tipologia di arroganze.
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